Una lite familiare è sfociata in tragedia nella notte tra il 3 e il 4 settembre nel cuore del quartiere Forcella. Tra le 2:30 e le 2:45, in via Sant’Arancangelo a Baiano, una donna di circa 31 anni è stata accoltellata dal marito — Ciro Rapuano, 59 anni — e ha reagito, difendendosi con la stessa arma, uccidendolo. L’episodio si è consumato in casa, alla presenza della figlia della coppia e della nipotina.
Aggressione, difesa e soccorsi
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, la donna ha subito un’aggressione con coltello da parte del marito. Ferita, ma prontamente reagiva, colpendolo a morte. Immediato è stato il suo gesto di allarme: ha chiamato i soccorsi. Sul posto, pattuglie dell’U.P.G. e il Commissariato Decumani hanno trovato il corpo dell’uomo senza vita e la donna gravemente ferita. È stata trasportata all’ospedale Vecchio Pellegrini in codice rosso, ma non in pericolo di vita.
Indagini in corso
La Squadra Mobile e la Procura di Napoli stanno lavorando per accertare la dinamica esatta dei fatti. È stata posta sotto sequestro la salma di Rapuano e la posizione della donna è al vaglio, con l’ipotesi investigativa principale che rimane quella della legittima difesa ma si indaga comunque anche per omicidio.
L’impatto sulla minore coinvolta
A rendere la vicenda ancora più drammatica è la presenza della nipote della coppia, e della loro figlia, che ha assistito a quanto accaduto. Attualmente è affidata ai servizi sociali, che stanno valutando un supporto psicologico adeguato per proteggerla dal trauma.
Una vicenda dal contesto doloroso
Questa tragedia si inserisce in una serie più ampia di episodi simili in Italia, in cui la violenza domestica si conclude in modo drammatico. Solo pochi mesi fa, un altro caso simile coinvolse un adolescente ad Afragola, suscitando indignazione e interrogativi sulla prevenzione dei femminicidi.