La Cina ha dichiarato la propria disponibilità a partecipare a una missione di peacekeeping in Ucraina, ma ha posto una condizione fondamentale: l'intervento deve avvenire sotto mandato delle Nazioni Unite . Questa proposta ha suscitato reazioni contrastanti tra i Paesi occidentali, con alcuni che vedono nella partecipazione cinese un'opportunità per rafforzare la stabilità nella regione, mentre altri temono un rafforzamento dell'influenza di Pechino in Europa dell'Est.
Le condizioni di Pechino
Secondo fonti diplomatiche, la Cina è disposta a inviare soldati in Ucraina solo se le forze di peacekeeping saranno dispiegate su base ONU. Inoltre, Pechino ha sottolineato la necessità di garantire la neutralità della missione e di evitare qualsiasi coinvolgimento in operazioni che possano essere interpretate come un supporto a una delle parti in conflitto.
Le reazioni internazionali
L'Unione Europea ha espresso scetticismo riguardo alla proposta cinese, temendo che una partecipazione di Pechino possa essere vista come un tentativo di allinearsi più strettamente alla Russia. Tuttavia, alcuni Paesi, come il Canada, hanno mostrato un'apertura maggiore, indicando che potrebbero considerare la proposta se accompagnata da garanzie adeguate sulla neutralità della missione .