Come riportato dal Giornale dell’Arte, l’ex sottosegretario al Ministero della Cultura Vittorio Sgarbi è di nuovo al centro della bufera dopo il “caso Manetti” (indagini della Procura di Macerata per un dipinto di Rutilio Manetti, “La Cattura di San Pietro”, nella disponibilità dello storico dell’arte ferrarese, che risulta rubato nel 2013 dal Castello di Buriasco, in provincia di Torino) per due vicende, a Ferrara e al Mart di Rovereto, rivelate da Il Fatto quotidiano e dal programma tv “Report” di Rai3. Il “Compianto su Cristo morto” del pittore Giovanni Battista Benvenuti, detto l’Ortolano (Ferrara 1480 ca-1525), di proprietà della Fondazione Cavallini Sgarbi, il 9 ottobre, tre giorni prima dell’apertura della mostra “Il Cinquecento a Ferrara” e sotto stretto riserbo da parte di Carabinieri Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, organizzata dal Comune e da Ferrara Arte presieduta da Sgarbi stesso, è stato sequestrato dai Carabinieri e portato a Roma. L’opera risulterebbe rubata nel 1984 vicino a Perugia dalla casa di famiglia di Paganello Spetia a Bevagna. È nella collezione Cavallini Sgarbi anche la scultura “Madre con figlio” di Raffaello Consortini, scultore volterrano, esposta nel 2022 nella mostra “Giotto e il Novecento” del Mart, museo del quale Sgarbi è presidente. Risulterebbe essere stata rubata nel 1997 dalla cappella della famiglia Nannipieri.