Milano, sgomberato lo storico centro sociale Leoncavallo: scontro istituzionale e culturale. Sala: “Comune non avvisato”, Meloni: “No a zone franche”

A Milano prosegue lo sgombero del Leoncavallo, uno dei più noti centri sociali italiani: dopo l’intervento di ieri, oggi sono state consegnate le chiavi alla proprietà e rese inagibili alcune parti della struttura. La misura, rimandata oltre cento volte in passato, è stata eseguita con un consistente dispositivo di polizia. 

Lo sgombero accende uno scontro politico. La premier Giorgia Meloni ha rivendicato la linea della legalità “in uno Stato di diritto non possono esistere zone franche”, mentre il sindaco Giuseppe Sala ha lamentato che Palazzo Marino non sia stato avvertito per tempo e ha sottolineato il valore storico e sociale del Leoncavallo per la città. Nelle opposizioni e nei movimenti si parla di “blitz d’agosto” con finalità simboliche.

A questo punto ci aspettiamo dalla Premier lo sgombero di Casapound a Roma? Ricordiamo che secondo le stime del Demanio il danno erariale di questa occupazione supera i 4,5 milioni di euro. Come sempre il nostro Governo usa due pesi e due misure.