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“Doppie misure di legalità”: tra sgombri e ambiguità al governo

23/08/2025 10:00

Isaco Praxolu

Cronaca, Politica, Cultura,

“Doppie misure di legalità”: tra sgombri e ambiguità al governo

Il 21 agosto 2025, a sorpresa, le forze dell’ordine hanno sgomberato il noto centro sociale autogestito Leoncavallo a Milano, con un’operazione decisa e anticip

Il 21 agosto 2025, a sorpresa, le forze dell’ordine hanno sgomberato il noto centro sociale autogestito Leoncavallo a Milano, con un’operazione decisa e anticipata rispetto alle previsioni. Le forze dell’ordine, citando anche una condanna per ritardo, hanno evidenziato che lo Stato ha dovuto risarcire la proprietà con 3 milioni di euro per i mancati sgomberi del passato.

 

La tempestività dell’operazione è stata giustificata come “necessaria e logica” dalle autorità, ma ha scatenato un forte dibattito pubblico sul fatto che la stessa severità non si applichi ad altri casi simili.

 

Roma, CasaPound resta: un’occupazione protratta da vent’anni

A pochi giorni di distanza, si ritorna a parlare della sede romana di CasaPound, al civico 8 di via Napoleone III: edificio pubblico occupato abusivamente dal 2003, sotto sequestro preventivo dal 2020. Il suo status giuridico permane irrisolto, e secondo il demanio la sua permanenza ha causato un danno erariale stimato in 4,5 milioni di euro. 

 

Una situazione duratura della quale il governo sembra non sentirsi all’altezza di prendere una decisione altrettanto risoluta.

 

Rimini, Meeting: i ministri Giuli e Piantedosi si scontrano con toni costituiti

Al Meeting di Rimini, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, chiamato a commentare la coerenza dell'azione governativa, ha adottato un approccio prudente: “Non ci devono essere spazi di illegalità o incubatori di violenza. Vale per tutti. Se CasaPound si allinea ai criteri di legalità, non è necessario sgomberare.” 

 

Ma poche ore dopo, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha assunto una posizione più netta: “CasaPound è inserito nell’elenco delle occupazioni da sgomberare, prima o poi arriverà anche il suo turno.” 

 

Un contrasto evidente che ha acceso polemiche e sollevato interrogativi sull’uniformità delle politiche governative in materia di legalità.

 

Le opposizioni alzano la voce: il trattamento differente fa discutere

Le parole di Giuli sono state definite da molti — tra cui Angelo Bonelli di Europa Verde e la ex presidente della Camera Laura Boldrini — come una provocazione a chi rispetta la legge e crede nella Costituzione. Boldrini ha rilanciato, chiedendo lo sgombero dello stabile e lo scioglimento del movimento stesso.

 

All’interno della stessa maggioranza, però, non regna un’unanimità di vedute. Alcuni esponenti di Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno chiesto coerenza: “La legge è uguale per tutti: se si occupa abusivamente, si sgombera”.

 

Il confronto è aperto: legalità o favoritismi?

Questa giornata politica mette in risalto una contraddizione palese: un centro sociale storico come il Leoncavallo viene sgomberato con rapidità, con interventi decisivi e risarcimenti salati. Sul fronte opposto, invece, uno stabile occupato da vent’anni da un movimento neofascista non viene toccato, malgrado sequestri e danni calcolati in milioni.

 

La domanda è d’obbligo: si applicano davvero gli stessi standard di legalità per tutti i cittadini? Questo è il nodo che il governo dovrà sciogliere, se vorrà evitare l’accusa di doppiezza e favoritismo.