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È venuto a mancare all’età di 94 anni, questa sera alla Residenza San Felice di Segrate, Emilio Fede, volto storico dei principali telegiornali italiani. Nato il 24 giugno 1931 a Barcellona Pozzo di Gotto (ME), Fede ha dedicato la propria vita al giornalismo televisivo, diventando uno dei protagonisti della Rai e di Mediaset.
Il giornalista tra Cronaca, Guerra e Controversie
La carriera di Fede è stata contrassegnata da momenti televisivi memorabili. Dalla direzione del TG1 agli anni di Studio Aperto e TG4, di cui fu direttore per vent’anni (1992–2012), Fede è stato leader carismatico e controverso della televisione italiana.
Celebre l’esordio di Studio Aperto nel gennaio 1991, dove annunciò in diretta l’inizio dell’operazione Desert Storm, nell’ambito della Guerra del Golfo.
In Rai, fu al centro della storica diretta di Vermicino nel 1981, il tentativo di salvataggio del piccolo Alfredino, fra i primi momenti di “tv del dolore”.
Tra dedizione e scandali
Fede era noto per la sua fedeltà a Silvio Berlusconi, tanto da accompagnarlo anche nel privato. Tuttavia, la sua carriera fu segnata da vicende giudiziarie, tra cui condanne definitive per il caso Ruby Bis (2019), che coinvolgeva cene nella residenza di Arcore, e per tentata estorsione in ambito Mediaset.
Le sue condizioni di salute, già delicate, sono peggiorate nelle ultime ore. A darle notizia, la figlia Sveva: “Papà ci ha lasciato”, ha detto con commozione, ringraziando colleghi e amici che gli sono stati vicini fino all'ultimo.
I funerali
La cerimonia funebre si svolgerà giovedì 4 settembre nella chiesa di Dio Padre a Milano 2, officiata da don Giovanni Cazzaniga.
