L’ISTAT conferma un lieve calo del PIL nel secondo trimestre (-0,1% rispetto al trimestre precedente), causato dal calo delle esportazioni sullo sfondo di tensioni commerciali globali. Tuttavia, a livello tendenziale l’economia italiana cresce ancora dello 0,4%, grazie agli investimenti e alla domanda interna, con la previsione di un crescita minima (“acquired growth”) del +0,5% per il 2025 se non si registrano ulteriori flessioni.
Le stime, in linea con il taglio delle previsioni governative (da 1,2% a 0,6%), mostrano un quadro con luci e ombre: la produzione industriale e l’agricoltura soffrono, mentre i servizi tengono. Il difficile scambio tra esteri e interni resta la chiave per un possibile recupero nei mesi a venire.