Si avvicina il verdetto sulla posizione del governo italiano nei confronti di Sinochem, detentrice del 37% di Pirelli. Il sospetto è che l’influenza cinese possa compromettere l'espansione dell’ex storico marchio italiano in mercati strategici, come quello statunitense.
Pirelli attende l’ok della Corte dei Conti e dell’autorità antitrust entro fine settembre. La posta in gioco è alta: un eventuale veto segnerebbe una svolta nella politica di attrazione degli investimenti esteri, soprattutto da Paesi considerati strategici.
Sarà un banco di prova sul bilanciamento tra economia aperta e tutela della sovranità industriale.