Una donna uccisa ogni tre giorni, tra il 1 gennaio e il 18 novembre 2024. Ben 99 quest’anno, secondo l’XI Rapporto Eures che sottolinea come le vittime siano in gran parte (37,4%) over 65, per lo più assassinate dal coniuge o dai figli. Nove femminicidi su dieci avvengono in famiglia, ed è in questo ambito che si registra anche una forte crescita delle figlie uccise, passate da 5 a 9, all’interno di stragi commesse da un congiunto. Non solo donne italiane (il loro numero cala del 21,1% rispetto all’anno scorso): per un quarto del totale le vittime sono straniere (passate da 17 a 24), con un incremento del 41,2% tra il 2023 e il 2024. Ma l’Eures segnala anche che all’aumentare delle donne straniere uccise corrisponde una forte diminuzione degli autori di femminicidio di nazionalità non italiana (da 23 a 16, con un decremento del 30,4%), mentre rimane stabile il numero degli uomini omicida italiani (83 nei primi undici mesi del 2023 e del 2024). Osservano dunque i ricercatori che mentre il 45,8% dei femminicidi di straniere sono commessi da italiani, viceversa le italiane uccise da cittadini stranieri corrispondono al 4% del totale dei casi, e sono in forte calo rispetto al 13,5% del 2023. Gli omicidi sono avvenuti soprattutto nei piccoli comuni con meno di 5.000 abitanti e nelle regioni del centro, mentre diminuiscono al nord e in particolare al sud (-25%). Malgrado le vittime siano per oltre un terzo di età superiore ai 65 anni, quasi sempre coetanee dei loro assassini (in gran parte autori di “omicidi compassionevoli”, secondo l’Eures), si fa notare la crescita del numero di under 25 che commettono femminicidi (da 4 del 2023 a 12 di quest’anno). Le cause sono soprattutto legate alla conflittualità dei rapporti (nel 31% dei casi: 27 quest’anno mentre erano 23 nel 2023) anche se crescono gli omicidi legati a patologie e dipendenze che le famiglie si trovano ad affrontare senza adeguati strumenti di supporto (35 nel 2024).