"La pistola l'ho trovata appoggiata sulla ruota di una macchina parcheggiata, non ne avevo mai maneggiata una, non ho capito se fosse vera o falsa. All'improvviso è partito un colpo". Parla così Renato Caiafa, il diciannovenne che ha confessato di avere ucciso a Napoli il cugino di 18 anni Arcangelo Correra. Caiafa è stato fermato per detenzione e ricettazione della pistola e risulta invece solo denunciato per il reato di omicidio colposo. A chi indaga ripete: "Ho capito quello che era successo quando ho visto Arcangelo a terra. Non volevo, non volevo". E mentre gli inquirenti stanno vagliando il suo racconto del giovane, preoccupa l'escalation di violenza che vive Napoli, con tre ragazzi uccisi in 17 giorni. "Siamo in guerra. E in contesti del genere occorre schierare l'esercito", dice Emilia Galante Sorrentino, sostituto procuratore presso il tribunale per i minorenni di Napoli.