Nel quadro della manovra 2026, Roma ha aperto un dialogo con le banche italiane affinché contribuiscano a finanziare i tagli fiscali previsti, attingendo ai risultati record del settore (25 miliardi di profitti nel 2024).
Il governo assicura che non si tratterà di una tassa obbligatoria, ma di una richiesta basata sulla responsabilità sociale, ipotizzando una rimodulazione degli asset fiscali differiti (DTA). L’obiettivo è mantenere il deficit sotto il 3% del PIL entro il 2025, in linea con le regole europee.